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Verso la nuova collezione: l’arte della danza, il mostro della ribellione

verso la nuova collezione

Creare bellezza insieme, in sinergia, per Goretti srl è un valore prezioso, indispensabile, concreto, collettivo:

per questo abbiamo trasformato l’azienda in Società Benefit, per restituire la grande ricchezza umana, culturale, creativa e ambientale che riceviamo dall’insieme di persone e realtà che abitano il nostro territorio e lo rendono vivo con il loro impegno benefico. Così la nostra vocazione di connettere culture e comunità è diventata parte integrante della nostra missione: come Società Benefit ci impegniamo a nostra volta a supportare e sviluppare la collaborazione con attività culturali e sociali, enti e associazioni, artisti, che qui a Serra de’ Conti (AN) portano le radici di proposte stimolanti, per farle fiorire in progetti coinvolgenti che mentre generano impatti positivi fanno brillare scintille visionarie.

Questa breve introduzione non è un puro gesto di vanto, ma è il motivo di orgoglio felice che ha portato Goretti ad incontrare e a collaborare con un’artista straordinaria, che per noi si è rivelata una fonte d’ispirazione essenziale: Chiara Ameglio.

chiara ameglio

Danzatrice, performer e coreografa tra le più importanti, intense, e interessanti della scena attuale della danza che si fonde al teatro, abbiamo scoperto Chiara Ameglio proprio grazie ad un’operazione di connessione con le iniziative del territorio:

da Società Benefit, Goretti ha scelto di affiancare l’associazione culturale locale TiVittori che durante la scorsa estate ha co-creato e messo in scena a Serra de’ Conti un bellissimo progetto, Ar(t)s, nel cui cuore articolato in vari temi ed eventi pulsava la presenza significativa di Chiara Ameglio con una residenza artistica, un laboratorio e una performance.

E proprio grazie a Chiara Ameglio, tra incontri generosi e confronti liberi, ci siamo immersi nella ricerca insolita e profondissima che attraversa tutto il suo lavoro, e lì abbiamo ricevuto suggestioni formidabili che hanno nutrito e ispirato l’anima e la forma delle nostre collezioni.

Nelle sue coreografie multidisciplinari Chiara Ameglio indaga il mistero del “mostruoso”:
col linguaggio del corpo e lo spirito di scoperta affonda nell’ombra della figura del “mostro” che abita culture di ogni tempo e vive nell’inconscio di ogni persona, e ne esplora le sfumature perturbanti, ancestrali, intime e potenti, per far emergere dal buio pauroso dell’invisibile la meraviglia portentosa per cui la bellezza sta nella nostra unicità. Se il “mostro” è simbolo di tutto ciò che va nascosto perché anomalo, rifiutato perché difforme da ciò che la società considera normale, ecco che “mostrare” diviene la sprinta prodigiosa ad aprire spiragli luminosi nell’oscurità per accogliere e liberare la diversità: l’azione delicata e sorprendente di “svelare” l’universo dell’amore vissuto nella disabilità, che ha generato la riflessione alla base della collaborazione con l’associazione Lapsus con cui è nata la precedente collezione “Primo Atto”; il gesto istintivo e stupefacente di “ribellarsi” alle convenzioni, che ispira il filo narrativo della collezione in arrivo, “Mani Ribelli”.

chiara ameglio_goretti
chiara ameglio_workshop

Siamo felici di aver offerto il nostro contributo per rendere libero l’ingresso all’evento “Ave Monstrum”:
così che in tanti hanno potuto vivere sulla pelle e nelle emozioni la magia della performance site-specific in cui Chiara mette in scena l’indagine sulla mostruosità, un viaggio straordinario reso ancor più suggestivo dall’atmosfera del luogo scelto, il Museo delle Arti Monastiche di Serra de’ Conti che custodisce grotte antiche dentro cui “il mostro” ha danzato il suo racconto di mistero e rivelazione.

AVE MONSTRUM

Siamo entusiasti di aver dato il nostro supporto al workshop “Oraculum”: il laboratorio di diversi giorni con cui Chiara ha accolto chiunque volesse dialogare con il proprio mostro, esprimerlo nel corpo, vestirlo con il costume della maschera rivelatrice -costruita con i materiali donati da Goretti, nati per la moda e ora trasformati in strumenti d’arte- e poi portarlo alla luce nello spettacolo finale “Atto Magico” che ha coinvolto tutta la comunità locale.

ORACULUM

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